E' il 15 Dicembre 1893 Holmes e Watson stanno conversando nel salotto di Backer Street 221/B. Il fuoco scoppietta allegro nel camino e l'ambiente è saturo del fumo della pipa di Holmes, quando bussa alla porta del detective dei casi impossibili... una signora tutta strana, di nome Norma, elegante, grassottella, capelli biondi e corti, occhi verdi, bocca e naso regolari. Si muove con passo lento, ha una voce dolce anche se a volte la alza, parla molto. Profuma di dolci perché ama cucinare. Rimasta orfana all'età di sette anni, però, è vissuta con la sorella fino a venti anni e poi si è sposata. Era disperata in cerca di aiuto per il marito, il signor Marph, uomo nobile, alto, non troppo allegro, voce rauca ed accanito collezionista di foto in bianco e nero di barche e galeoni. La sua famiglia era molto ricca però non aveva conosciuto mai il padre perché la mamma non gli aveva parlato mai di lui. Era stato colpito con un coltello al cuore. Holmes la fece accomodare e disse:
-Raccontami cosa le è successo.-
La signora disse tremando e piangendo:
-Ero appena ritornata a casa quando ho visto mio marito che leggeva un libro l'ho salutato e gli ho detto che andavo a mettere la spesa a posto.Mente entravo in cucina ho sentito un urlo, ho lasciato la spesa e sono corsa nel salotto e ho visto mio marito a terra impregnato di sangue. Le sue ultime parole sono state "scappa!".Sentendo quelle parole mi allontanai per chiedere aiuto, anche perchè avevo paura che l'assassino fissava i miei movimenti per cogliermi di sorpresa. Quando sono tornata al castello non ho trovato più il cadavere di mio marito, e sono corsa subito da lei.-
In tutta fretta, la signora cerca di convincere Holmes di riaccompagnarla al castello, temendo che l'ssassino ritornasse a cancellare le eventuali tracce che aveva lasciato. Quindi, salirono sulla barca e attraversarono il lago, arrivarono al castello che si vedeva appena in quanto c'era una fitta nebbia. Holmes si rese conto che era molto antico e che faceva paura solo a vederlo. All'interno c'erano circa centocinquanta stanze, alcune buie, vuote, dove c'erano solo ragnatele e animaletti vari. La signora con il marito viveva semplicemente in due stanze: la cucina e la camera da letto. Quando arrivarono in cucina trovarono Lestrade, commissario della polizia di Londra, alto, magro, capelli e occhi marroni, si muove velocemente, energico e ha una voce molto alta.Lestrade disse:
-Salve Holmes, mi fa piacere vederla qui, tanto sa che il suo aiuto è inutile, perchè alla fine scoprirò io l'assassino.-
Nel frattempo Holmes, prese la sua lente e cominciò ad osservare di qua e di là in cerca di qualche indizio. Uscì anche nel giardino dove aveva notato un particolare, sentì delle voci in cucina e andò a sentire l'interrogatorio che Lestrade porgeva alla signora Norma. Lestrade si sedette e chiese alla signora:
- oltre a voi due nel castello abita qualche altro e ci sono posti segreti nel castello?-
Norma rispose:
-Una volta a settimana vengono una cameriera e un giardiniere per le pulizie,quest'ultimo ama collezionare coltelli.-
Holmes ricordando il particolare notato nel giardino chiede alla signora:
-Mi può raccontare la storia del castello?-
La signora risponde:
-Il castello è di mia proprietà, appartiene alla mia famiglia fin dal 1200. Nel castello prima che i mie genitori lo comprassero, una fanciulla venne murata viva ai piani di sopra, però non so la parete.-
Salirono tutti e quattro: Holmes, Watson, Lestrade e la signora, che gli mostra quella che poteva essere la parete e incominciarono le ricerche. Holmes prende impronte, Watson cerca di trovare il cadavere sentendo l'odore e il commissario, pur essendo incapace, cerca di analizzare ogni oggetto con qualche impronta. All'improvviso cercando e toccando, Holmes nota sotto il materasso una macchia di sangue, lo alzò e trovò il coltello, che mise dentro una bustina per poi analizzarlo. Dopo pochi minuti di ricerca Holmes tocca una parete che a lui sembra molto strana, di sorpresa si apre, incuriosito entra e nota tanti geroglifici disegnati sul muro, tanti disegni che per lui significano qualcosa. A un certo punto si sente un rumore giù per la scalinata del passaggio segreto, chiama gli altri due che scendono in silenzio. Arrivati, vedono il cadavere che sta bruciando e l'assassino scappare, Holmes lo insegue mentre gli altri rimangono li pensando che l'assassino poteva ritornare per riprendersi il suo borsone che aveva dimenticato. Watson lo prese però senza aprirlo perché voleva farlo vedere prima a Holmes. Nel frattempo, l'assassino va nel giardino dove inciampa e cade, però si rialza subito. Holmes arrivato non lo trova più. Allora, torna nel sotterraneo e vede il marito della signora bruciare. Watson si avvicina e gli diede il borsone che aveva trovato. Tornati in laboratorio, Holmes apre il borsone e vede tanti coltelli pieni di sangue e una lettera, la apre e si mette a leggere. Mentre legge si rende conto che la lettera era stata scritta tanti anni fa da una signora che era stata uccisa nello stesso posto dalla stessa persona e che non fu mai trovata. Nel dubbio inizia ad analizzare i coltelli e vede che su ognuno di loro c'era sangue diverso. Nell'analizzare gli viene in mente che la signora Norma gli aveva detto che il giardiniere collezionava coltelli. Allora chiama Watson e Lestrade e corsero subito al castello. Vedono il giardiniere che sta scavando. Holmes si avvicina e gli chiede:
- Perché stai facendo questa buca?-
Il giardiniere capisce tutto, lascia la pala e scappa via. Holmes gli corre dietro e alla fine lo prende anche se si difende dandogli calci, però, il detective non lo lascia, tenendolo fermo chiama il commissario che lo arresta per omicidio.
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1 commenti:
bello naomi!!!!!!!!!!1
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